Perfetti
EXEGI MONUMENTUM AERE PERENNIUS
La necessità è la spinta naturale di ogni progresso umano. L’aver pensato di realizzare in acciaio anziché in bronzo le mie sculture è nato così, dal bisogno. La scultura in metallo per libertà di composizione e per lucentezza della superficie costituisce una pratica ambita per qualsivoglia modellatore plastico. Ho cominciato a vent’anni a fondere a cera persa con metodo diretto (quello più antico) perché non potevo permettermi i costi dei calchi in gomma, mettendo a rischio così ogni volta la mia opera per via della difficoltà dell’impresa. A quarant’anni sono arrivato all’acciaio in luogo del bronzo per motivi di risparmio, non per una scelta volontaria. In questi ultimi tempi la scultura ha subito un tracollo pressoché totale in Italia. Ci sono sempre stati più pittori che scultori. Ma mentre fino ai primi anni del Duemila ancora vivevano scultori di “mestiere”, con una componente artigianale fortissima ed un’estetica di altissimo livello, oggi la tendenza è addirittura invertita. Ragion per cui la qualità è sacrificata ad una sempre minore esigenza inventiva e i prezzi son fatti lievitare. Perciò occorre un’alternativa, un nuovo inizio. Penso che questo dell’acciaio sia il punto di partenza più valido per un cambio di mentalità. Tornare cioè a pensare la scultura come memoria duratura del pensiero presente, una testimonianza che sia prima di tutto l’emblema del desiderio di lasciare un retaggio di sé alle generazioni future.
Luciano Perfetti